LO SCHEMA DEL PERCORSO DEL GAS
Il gas viene consegnato dal trasportatore nei gruppi di riduzione e misura di 1° salto ( REMI ) a pressione variabile tra i 5 ed i 60 Bar.
Dal gruppo si dipartono le reti in MEDIA PRESSIONE ( feeder ) fino a raggiungere le cabine di riduzione di 2° salto, poste all’interno delle aree urbane, dove il gas viene ridotto in bassa pressione e distribuito tramite reti cittadine alle varie utenze civili ed industriali.
La consegna del gas alle utenze avviene tramite la realizzazione di allacci stradali, al termine dei quali viene installato il misuratore di utenza.
GRUPPO REMI – IMPIANTO DI REGOLAZIONE E MISURA
Gli impianti non sono interconnessi con impianti gestiti da altre imprese di distribuzione
Per i gas diversi dal gas naturale, é il punto di alimentazione dall’impianto di distribuzione.
La V-Reti Gas s.r.l. gestisce 7 impianti in allegato :
V-Reti Gas manutiene anche una cabina di proprietà terza per l’immissione di biometano direttemente nella rete locale; il codice Remi è 50161601
Normative di riferimento
Relativamente alle REMI, sono principalmente due le normative di riferimento citate nel decreto e stabiliscono precisi criteri costruttivi e di manutenzione degli Impianti REMI orientati anche alla sicurezza ed alla continuità del servizio UNI 9167 “Impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale. Progettazione, costruzione e collaudo”
UNI 9571 “Impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale. Conduzione e manutenzione” Anche nei casi in cui il trasportatore dispone di proprie cabine di riduzione a monte della REMI e quindi rifornisce la stessa a pressioni già parzialmente ridotte, tutti i componenti l’impianto devono essere progettati comunque per funzionare alla pressione nominale del “Metanodotto”
IMPIANTI DI DECOMPRESSIONE
Processi svolti nell’ambito delle REMI:
- Filtrazione del gas
- Preriscaldo
- Regolazione
- Misura
- Odorizzazione
Filtrazione
Nella CABINA DI 1° SALTO ( REMI ) il gas in arrivo dal metanodotto, attraversa, prima di raggiungere gli scambiatori di calore o i riduttori della pressione, specifiche apparecchiature filtranti per garantire l’intercettazione di corpi estranei che potrebbero danneggiare o causare cattivi funzionamenti di componenti ed apparecchiature installate a valle del filtro. Il filtro deve essere e in grado di intercettare particelle superiori a 5 micron (0,005 mm)
Preriscaldo
Il processo di riscaldamento del gas naturale è obbligatorio e si rende necessario per prevenire l’eccessivo abbassamento di temperatura prodotto dal rilevante salto di riduzione della pressione di arrivo del gas dove la formazione di ghiaccio causerebbe infatti seri problemi di funzionamento agli apparati di regolazione fino a giungere anche al blocco dell’erogazione o la rottura delle apparecchiature di riduzione. Nel processo di riduzione, il gas perde circa 0,7°C di temperatura ogni bar di pressione ed il preriscaldo compensa tale perdita di calore.
Il preriscaldo del gas favorisce inoltre, nel processo di misura, il calcolo delle differenze di temperatura del gas in transito.
Gli scambiatori di calore vengono solitamente installati appena a valle dei filtri e la temperatura regolata del gas non deve in nessun modo essere inferire ai 0° C.
È buona norma regolare la temperatura del gas tra i 5 ed i 10° C
Regolazione/riduzione
Parte principale dell’impianto è delegata a garantire la regolazione/riduzione della pressione del gas metano ed é costituita dall’insieme di apparati di regolazione e relativi accessori (quali piloti e collegamenti, prese di pressione, valvole di scarico e di sicurezza).
I componenti sono di tipo meccanico e garantiscono il funzionamento in modo autonomo e sono, a seconda della potenzialità dei gruppi stessi, disposti su più linee di regolazione.
La normativa di settore prevede comunque almeno una linea di emergenza, che si attiva in modo autonomo ( senza intervento esterno ) nell’eventualità una o più linee di regolazione presentino anomalie o guasti.
La linea di emergenza deve comunque garantire la portata massima di progetto dell’impianto.
Il gas dopo aver subito il processo di filtrazione e di preriscaldo attraversa un primo riduttore “monitor di emergenza”, che ha il compito di intervenire automaticamente nel caso in cui un cattivo funzionamento del riduttore di servizio generi aumenti di pressione non controllati. Ogni regolatore e collegato al suo “pilota”, apparato di riduzione che in funzione delle pressioni rilevate a monte e valle dell’impianto, genera in tempo reale, una pressione di motorizzazione che manovra di conseguenza in apertura o chiusura la valvola del riduttore.
Agendo sulle regolazioni del pilota, attività svolte da personale specializzato ed abilitato, è possibile tarare le pressioni di esercizio della rete in media pressione, pressione che viene garantita stabile e costante anche al variare della portata del gas richiesto dalla rete ( nei limiti di potenzialità massima dell’impianto REMI )
Il valore di taratura della linea di regolazione è legato alle scelte tecnico operative effettuate al momento della progettazione del gruppo e delle reti di distribuzione in media pressione.
La pressione massima di regolazione è legata comunque al valore massimo di pressione consentito per le condotte a valle ( solitamente 4° specie pressione massima 5 bar ).Specifiche norme di settore regolamentano le tarature dei sistemi di sicurezza (sfiati – blocchi ecc )
Misura
La misura fiscale del gas prelevato dalla rete di trasporto viene effettuata di norma a valle dei gruppi di regolazione.
I sistemi di misura di norma utilizzati prevedono:
- L’installazione di contatori volumetrici, dotati di emittori di impulso, per gruppi di portata ridotta ( solitamente < 12/15.000 stmc/h)
- Installazione di venturimetri per gruppi di maggior portata
La misurazione fiscale del gas in transito nella REMI è assicurata da un sistema che deve il nome al fisico Venturi che a fine ‘800 scoprì il sistema per calcolare una portata in funzione delle differenze di velocità rilevate a monte e valle di un disco che provoca una “strozzatura” calibrata all’interno della condotta, chiamato appunto “Venturimetro”.
Naturalmente oggi i calcoli sono effettuati da computer in grado di rilevare in tempo reale velocità, temperature e pressione, e calcolare di conseguenza la portata in modo automatico ed indipendente.
Il sistema di misura principale deve essere di tipo automatizzato con dispositivi di elaborazione elettronici (flow computer). I dati di m3/h e mg/giorno necessari fiscalmente debbono essere memorizzati (mese in corso più mese precedente) e trasferibili a mezzo telelettura (rete commutata o GSM) secondo gli standard definiti dal trasportatore. Inoltre, in alcuni casi, è necessaria anche la strumentazione di riserva e controllo per eseguire determinazioni, in modo non automatizzato, delle quantità di gas. I dispositivi di elaborazione elettronici (flow-computer, correttori, PTZ) debbono essere conformi alle prescrizioni di metrologia legale ed alle norme vigenti.
Odorizzazione
Ai fini di garantire la sicurezza dell’utilizzo di gas combustibili, il DM del 16 aprile 2008 e come peraltro già la Legge n. 1083 del 06 dicembre 1971, prevede che il gas distribuito deve obbligatoriamente essere “odorizzato” in misura tale da essere percepito dall’olfatto umano ancor prima di giungere a livelli di concentrazione che potrebbero generare condizioni di pericolo.
Infatti il gas distribuito risulta incolore ed inodore, e senza l’aggiunta di particolari prodotti “ odoranti “ non sarebbero individuabili fughe gas o presenza di metano in ambienti.
Il processo di odorizzazione è regolamentato da diverse norme UNI 9463, 7132 e 7133 che forniscono indicazioni su composizione, proprietà, concentrazione, trasporto, utilizzo e stoccaggio.
Gli impianti di odorizzazione possono essere a lambimento o ad iniezione.
Impianti a lambimento: di più vecchia concezione utilizzano il principio Venturi. Il gas prelevato a monte di un disco di riduzione, entra nel lambitore, un serbatoio posto in orizzontale dove il livello dell’odorizzante è mantenuto a metà per garantire la massima vaporizzazione del liquido, e lo attraversa. All’uscita il gas, impregnato dei vapori rientra nell’impianto e viene immesso in rete odorizzato. Questo sistema non permette accurate regolazioni del tasso di odorizzazione e le stesse subiscono modifiche al variare delle portate richieste dalla rete.
Impianti ad iniezione: Impianti di più moderna concezione prevedono l’immissione del prodotto con specifiche pompe dosatrici.
Il regolatore elettronico che comanda l’impianto di immissione riceve le informazioni relative alle portate richieste dalla rete dal calcolatore e definisce, in base ai parametri di programmazione , la quantità di odorizzante da inviare all’iniettore per garantire il tasso di odorizzazione ottimale.Questo sistema è estremamente più preciso e richiede minori regolazioni da parte degli addetti. Nell’eventualità di guasti ai sistemi ad iniezione l’odorizzazione del gas viene comunque garantita con sistemi a lambimento (soccorso )
Tipicamente l’impianto di odorizzazione è installato a valle della misura del gas.
La gestione e conduzione degli impianti di odorizzazione è delegata personale specializzato ed autorizzato che ha il compito di effettuare continui controlli sulla rete di distribuzione per garantire il rispetto dei valori minimi di odorizzazione ed effettuare, ove necessario, le adeguate regolazioni del sistema di immissione.
Il personale ha a disposizione specifici impianti di telecontrollo che favoriscono le attività di conduzione e diminuiscono i tempi di risposta in caso di guasti o anomalie.
Tutte le attività di carico, travaso e movimentazione dei prodotti utilizzati vengono effettuate da ditte specializzate con l’utilizzo di specifiche macchine ed attrezzature
La classificazione delle reti
La classificazione delle reti, in funzione della pressione di esercizio, prevista nella norma, facilita la progettazione, realizzazione e gestione delle stesse da parte delle aziende di distribuzione.
- 4a specie: condotte con pressione massima di esercizio superiore a 1,5 bar ed inferiore od uguale a 5 bar
- 5a specie: condotte con pressione massima di esercizio superiore a 0,5 bar ed inferiore od uguale a 1,5 bar
- 6a specie: condotte con pressione massima di esercizio superiore a 0,04 bar ed inferiore od uguale a 0,5 bar
- 7a specie: condotte con pressione massima di esercizio inferiore od uguale a 0,04 bar (gas naturale) e 0,07 bar (GPL.)
Le reti esercite a pressioni contenute nella 4,5,6 specie si intendono “Reti di Media Pressione” mentre la settima costituisce la cosiddetta “Bassa Pressione”;
questa è anche la pressione massima con la quale è possibile entrare nelle abitazioni civili.
Per pressioni maggiori si rientra nelle reti di “Trasporto” regolamentate dal Decreto Legislativo del 17 Aprile 2008.
Materiali utilizzati per la costruzione di tubazioni
Escludendo l’alta pressione (maggiore di 5 bar) dove è utilizzabile solamente acciaio con particolari caratteristiche, per la realizzazione di reti appartenenti alle specie sopra, sono mediamente usati: Acciaio, Ghisa sferoidale e dal 1984 il Polietilene.
La V-Reti Gas s.r.l. gestisce principalmente condotte in Acciaio e polietilene, sono presenti limitate quantità di condotte in Ghisa risanata e Pvc.
Condotte che sono oggetto di specifici piani di sostituzione in corso di attuazione.
SCHEMA MATERIALI PER IMPIANTO
IMPIANTO | ACCIAIO | GHISA RISANATA | POLIETILENE | PVC |
SPOLETO | SI | NO | SI | NO |
FOLIGNO/TREVI | SI | SI | SI | NO |
SPELLO | SI | NO | SI | NO |
CASTEL RITALDI | NO | NO | SI | SI |
BEVAGNA | SI | NO | SI | NO |
MONTEFALCO | SI | NO | SI | NO |
COLFIORITO | NO | NO | SI | NO |
Protezione catodica condotte interrate
La corrente dispersa può investire le strutture metalliche interrate (tubazioni, serbatoi, strutture industriali e marine), alterandone lo stato elettrico; questa alterazione è definita interferenza (UNI 9783).
Per le condotte in acciaio interrate, sono necessari specifici provvedimenti per la protezione del metallo dalla corrosione causata da “interferenze”, correnti elettriche generate per lo più da dispersioni di sottoservizi degradati o più semplicemente legate a linee tranviarie e ferroviarie, che percorrono il sottosuolo delle nostre città.
Oltre naturalmente all’adeguato rivestimento di protezione meccanica dalle azioni aggressive dell’ambiente in cui sono collocate, la rete di acciaio deve essere protetta anche elettricamente garantendo l’alimentazione elettrica all’interno del rivestimento isolato in punti strategici, secondo le modalità riportate nella norma UNI EN 12954/2002 e relative ulteriori norme in essa citate.
Si attua facendo circolare una corrente continua fra un elettrodo (anodo) posto nell’ambiente e la superficie della struttura da proteggere (catodo): tale corrente provoca la diminuzione del potenziale del materiale metallico e riduce la velocità di corrosione fino al suo arresto.
La modalità con cui si realizza la circolazione di corrente definisce i due tipi di protezione catodica: a corrente impressa e ad anodi galvanici (o sacrificali).
L’ Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche A.P.C.E. è stata riconosciuta dall’Autorità per l’Energia e il Gas (AEEG) come organismo tecnico competente per definire le linee guida nel campo della protezione catodica di condotte metalliche, definendo criteri di valutazione dell’efficacia dei sistemi di protezione catodica degli impianti di distribuzione del gas per mezzo di un modello di calcolo dell’indicatore di protezione catodica Kt costituito da un parametro di progetto e da un parametro gestionale ( UNI 11094)
La norma consente la gestione degli impianti con rilievi eseguiti con “ operatori “ o con sistemi di telesorveglianza.
La gestione con operatori comporta l’effettuazione dei rilievi sulla rete eseguiti direttamente da personale tecnico abilitato con l’utilizzo di apparecchiature e strumentazioni adeguate.
La gestione con telesorveglianza, di cui la VUS è dotata per tutti gli impianti, permette di acquisire con sistemi di rilevamento dei potenziali, ed in tempo reale, i potenziali dei punti significativi delle condotte migliorando le attività di controllo e diminuendo i tempi di risposta in caso di anomalie sulla rete.
La Rete di Media Pressione
Dopo aver attraversato gli impianti di ricezione e prima riduzione (REMI), il gas in arrivo dai metanodotti ad alta pressione, deve subire, secondo i casi, ulteriori riduzioni di pressione, al fine di garantire la massima sicurezza durante il trasporto del gas combustibile fino al cliente finale.
Gli impianti che garantiranno queste ulteriori riduzioni sono suddivisi, in funzione delle pressioni a monte e/o a valle del gruppo, in tre distinte tipologie, per ognuna delle quali la costruzione deve avvenire nel rispetto di altrettante norme tecniche specifiche.
Per media pressione deve intendersi quel valore di pressione (relativa) del gas naturale, superiore a 0,04 e minore od uguale a 5 bar. Inoltre, secondo la classificazione delle condotte in funzione della pressione di esercizio, abbiamo tre differenti campi, tecnicamente definiti “specie”: quarta, quinta e sesta specie. La sesta specie comprende i valori da 0,04 a 0,5 bar, la quinta da 0,5 a 1,5 bar e la quarta da 1,5 a 5 bar.
La V-Reti Gas s.r.l. esercita i vari impianti con diverse pressioni di esercizio, comunque tutti in 4° specie ( tra 1,5 e 5 Bar )
Le reti in media pressione, proprio perché esercite a pressioni importanti, risultano oggetto di continui ed approfonditi controlli da parte di personale abilitato e specializzato per prevenire le dispersioni dovute all’invecchiamento delle condotte.
Vengono stabiliti precisi ed attenti piani di controllo e verifica delle perdite e di rilievo dei potenziali di protezione catodica ( reti in acciaio )
Impianti di riduzione finale
Il trasporto del gas combustibile in ambito urbano attraverso una rete più o meno estesa di “Media Pressione” consente al distributore, installando appropriati impianti di riduzione finale di gestire al meglio l’alimentazione e mantenere adeguati valori di pressione e portata anche nelle più complesse reti cittadine pur garantendo i livelli di sicurezza ottimali.
Le prescrizioni tecniche e di sicurezza da rispettare sono indicate dalle Norme UNI citate nel Decreto del 16 Aprile 2008, nello specifico:
- UNI 8827 riguarda gli impianti di regolazione GRF (Gruppi di Regolazione Finale) che alimentano le condotte di bassa pressione fino al contatore del cliente finale;
- UNI 10619 fornisce le indicazioni per la costruzione di quegli impianti di riduzione che andranno ad alimentare singolarmente e direttamente dalla rete Media Pressione, centrali termiche, utenze industriali o artigianali attraverso gruppi definiti GRM (Gruppi di Riduzione e Misura).
Nel testo della norma UNI-CIG 8827 con la definizione “ Impianto di riduzione ” si identifica il gruppo di riduzione e relativo alloggiamento.
Ne consegue che già la progettazione di un Impianto di Riduzione fino alla sua messa in esercizio e conduzione, saranno tutte fasi subordinate a quanto previsto nella norma stessa:
- la scelta del sito dove ubicare l’impianto dovrà risultare facilmente accessibile; al sicuro da allagamenti o cedimenti del terreno; nel caso di cabine esterne o armadi, a debita distanza da strade di grande traffico, salvo opportune protezioni; nel caso di cabine interrate, l’accesso dovrà essere fuori dalla sede del grande traffico e protetto da eventuale parcheggio di veicoli
- la costruzione dell’impianto, a seconda della portata e della pressione di alimentazione dovrà prevedere distanze di sicurezza, 2 m – da fabbricati civili o industriali e 4 m – da fabbricati destinati a collettività o locali pubblici.
I gruppi di riduzione finale installati da Vus nei territori gestisti, alla luce delle esigenze tecniche, normative e gestionali, sono stati dotati di sistemi di sicurezza che comprendono nello specifico :
– gruppi in antenna ( doppia linea ) nella gestione di reti non collegate in “ anello “.
– gruppi Magliati ( linea singola ) nella gestione di reti collegate in “ anello “
– valvola di blocco e sfioro nei gruppi di riduzione finale
– sistemi di telecontrollo su 20 gruppi di riduzione finale. Posizionati in punti significativi della rete permettono di monitorare in tempo reale i parametri gestionali della rete stessa garantendo la tempestività degli interventi in caso di guasti sulla rete o sui gruppi di riduzione. Il sistema di telecontrollo è installato anche sui 9 gruppi REMI gestiti.
Tutti i gruppi di riduzione finale ( 2° salto ) sono oggetto di verifiche effettuate da personale specializzato per garantirne la funzionalità e sicurezza.
Si segnalano tra le attività:
– verifica ispettiva effettuata con cadenza annuale
– verifica Funzionale effettuata con cadenza annuale( alternata a quella ispettiva di 6 mesi )
– manutenzione ordinaria gruppo con sostituzione di tutte le parti di usura ogni 7 anni.
attività che viene eseguita seguendo le indicazioni di precise normative, nello specifico per questi tipi di impianti la norma di riferimento è la UNI 10702 che fissa precise scadenze minime di intervento in funzione della pressione e della portata del Gruppo di Riduzione.
Vengono svolti da personale abilitato, oltre alle attività di conduzione, interventi per tarare le pressioni di esercizio ( stagionali ) o per effettuare migliorie e potenziamenti dei gruppi stessi.
La gestione degli impianti della V-Reti Gas s.r.l. nell’intero territorio è garantita da oltre 135 gruppi di riduzione finale ( 2° salto ) che alimentano le reti in bassa pressione esercite ad una pressione variabile tra 22 ed i 25 mbar.
La Rete di Bassa Pressione
Le aziende distributrici hanno l’obbligo di garantire la massima sicurezza nella gestione del servizio distributivo oltre a quello di garantire la continuità del servizio distributivo alle utenze.
Sospensioni del servizio distributivo non programmate, per la particolare conformazione degli impianti a rete, presentano elevati rischi per la sicurezza di persone e cose.
La necessità quindi di garantire l’alimentazione dei vari punti riconsegna ( PDR ) nel rispetto dei parametri prefissati dalle norme di settore.
Il punto di riconsegna è il punto di confine tra l’impianto gestito dall’azienda di distribuzione e quello del cliente finale ( impianto privato ). Il punto di riconsegna è solitamente individuato nel raccordo di uscita del contatore del gas.
La V-Reti Gas s.r.l. utilizza prevalentemente misuratori a membrana. Per le utenze di maggior portata o per consegne in media pressione vengono utilizzati misuratori a turbina o pistoni rotanti con emettitore di impulso.
Tali sistemi sono dotati di correttore dei volumi ( circolare ministeriale n° 3 ) con rilievo dei consumi tramite sistema di telelettura. ( telecontrollo )
La V-Reti Gas s.r.l. come scelta gestionale fornisce la maggior parte dei clienti collegati alla rete con reti in bassa pressione. Esistono per particolari tipologie di utenza ( forniture industriali – zone dove la rete in B.P. non risulta posata ) forniture in media pressione.
In questo caso la regolazione della pressione richiesta dal cliente viene effettuata con l’installazione di riduttori o cabine di utenza.
La rete in bassa pressione è costituita da una ragnatela di condotte di vari materiali ( acciaio – Ghisa polietilene – PVC ) che interessano la maggior parte delle vie cittadine.
Dalle reti si dipartono gli allacci di utenza che hanno il compito di addurre il gas alle utenze private ( clienti finali )
Al termine dell’allaccio è posizionato il misuratore del gas che ha il compito di contabilizzare il gas prelevato dal cliente e permettere l’emissione della relativa fattura periodica.
Le reti in bassa pressione, proprio per l’esiguità della pressione di esercizio ( 22 – 25 mbar ) posso essere causa, nell’eventualità di dispersioni, di incidenti per l’accumulo di gas in ambienti chiusi o non areati e la presenza di inneschi non controllati.
Per evitare o diminuire tali rischi la V-Reti Gas s.r.l. effettua periodicamente, e secondo quanto previsto dalle norme di settore :
– ricerche sistematiche delle fughe gas
– verifica del tasso di odorizzazione in rete
– verifica potenziali di protezione catodica ( tubi in acciaio )
Inoltre è garantito 24 ore su 24 e per tutti i giorni dell’anno un servizio di pronto intervento che ha il compito di intervenire a seguito di segnalazioni effettuate da clienti finali, cittadini, forze dell’ordine e Vigili del Fuoco.
È importante che ogni cittadino, nell’eventualità avverta odore di gas, contatti i vigili del fuoco o le strutture di pronto intervento dalla V-Reti Gas s.r.l.